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mercoledì 12 ottobre 2011

Resoconto Roma, Sambuci, Arsoli, Roma - domenica 9 ottobre 2011.

Anche questa domenica per non rallentare il gruppo io (Mauro), Romeo e Massimo decidiamo di andare via qualche minuto prima in modo di fare il nostro passo sulla salita di Tivoli, ma............. anche stamattina il nostro capitano Luigi S. decide di farci compagnia. Ne approfittiamo subito e con un buon passo ci conduce all'inizio della salita. Qui ognuno sale con il proprio ritmo, Luigi molto avanti e noi molto indietro. Ci raduniamo e giriamo sulla via Empolitana dove l'andatura inizia a farsi veloce sotto l'impulso di Luigi che comunque controlla costantemente le retrovie per vedere se qualcuno cede. Arriviamo sullo strappetto del passo della Fortuna (fortuna che sono poche centinaia di metri) e scollinati si comincia a scendere sulla via Tiburtina. Arrivati sulla Tiburtina telefoniamo per sapere a che punto era il gruppo che ci segue e Claudio ci risponde che loro erano a metà della discesa di Sambuci. Arrivati a questo punto c'è da decidere che fare, aspettare gli altri o continuare, naturalmente decidiamo di continuare a darci un pò dentro e cosi l'andatura torna a crescere. Arrivati all'incrocio della Sublacense inizia la salita che ci porterà ad Arsoli e dietro ancora non si vede nessuno, Luigi va avanti seguito da Massimo, io e Romeo decidiamo di conservare le energie per il ritorno e saliamo agile tanto che a 200 metri dalle piazza il gruppo ci passa a tutta. Ci fermiamo per il caffè per far rientrare chi si è staccato e per aspettare Pietro che era andato in fuga e sbagliando il percorso ha allungato il giro per la piana delle Cornacchie. Facciamo un paio di scatti per immortalare questa giornata e riprendiamo a scendere. Un gruppetto, compreso me si avvantaggia con l'intento di scavallare prima del gruppo lo strappetto di san Cosimato, ma ahimè a metà ecco il gruppo a tutta, che fare resistere per qualche centinaiodi metri o lasciare correre, mi volto dietro e vedo alcuni dei miei compagni con cui divido questo sport da diversi anni un pò staccati e decido (strano) di aspettare. Formiamo un bel gruppetto e davanti Claudio e Stefano scandiscono il ritmo, dopo l'incrocio di Castel Madama riprendiamo qualcuno che si era staccato dal gruppo e insieme si va verso Tivoli, ma dopo l'incrocio di San Polo Claudio si accorge di aver bucato e ci fermiamo. Riprendiamo dopo aver sostituito la camera d'aria e a Tivoli rincontriamo Stefano che ci aveva aspettato. Scendiamo per la Tiburtina e dopo aver passato il traffico di Bagni di Tivoli con andatura regolare giungiamo a Roma. All'incrocio di San Basilio troviamo Antonello che ci sta aspettando. Il gruppo dei più veloci non l'abbiamo più visto ma Roberto mi ha detto che dopo San Cosimato in un baleno erano a Tivoli tra scatti e controscatti, si sono molto divertiti. Quindi una bella giornata di ciclismo sia per i meno veloci che per i più veloci accumunati da questo splendido sport. A presto con un nuovo giro.

P.S.: naturalmente questo è il punto di vista, per ora, dei meno veloci se c'è qualcuno del gruppo dei più veloci che vuole postare le sue impressioni o commenti ci fa molto piacere.       

Un pò di ciclisti in sosta alla fontana di Arsoli

Alcuni ciclisti dell'uscita di domenica da sx:Carlo, Antonello, Claudio, Riccardo, Luigi S., Roberto, Stefano, Romeo, Alfredo, William, Massimo e Claudio


5 commenti:

  1. Condivido le impressioni di Mauro: gran bella domenica di ciclismo. Un gruppo nutrito di amanti delle due ruote che nel tragitto verso Arsoli, meta designata per la sosta caffè, ha saputo mantenere una andatura che ha permesso di arrivare tutti insieme (più o meno allegramente!?). Nel tragitto di ritorno, però, si è "dato fuoco alle polveri"..., probabilmente un po' più del solito! A tal riguardo, ho per me una attenuante ed un rimprovero: la prima credo sia che un poco di "competizione" faccia parte del gusto di questo splendido sport, l'altro è che un vero gruppo "parte insieme e rientra insieme", ed anche se ci si stacca per diversi motivi (salite, strappi o "volatine") poi ci si aspetta ed alla fine si rientra tutti insieme!? Che dire...mah, sicuramente abbiamo ancora molto su cui lavorare! ciao

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Caro Mauro concordo pienamente con te. Una sosta alla fontanella di Settecamini, ad esempio, consentirebbe di ricompattare il gruppo (almeno di coloro che intendono parvi parte) e di rendere più sicuro il rientro sulla tiburtina. Se ne può parlare...

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  4. Ovviamente chi si vuole fermare a chi non interessa o ha impegni può anche andarsene, nessuno obbliga nessuno.

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  5. Rimetto il post di risposta a Roberto delle 8:29, che mi si è cancellato:

    Ciao Roberto, penso che in un gruppo bisogna dare il giusto spazio a tutti, ai più veloci ed ai meno veloci e a chi vuole fare molti chilometri, rimanendo nei limiti della correttezza, e l'unica possibilità, secondo me, per dar modo a tutti di trovare la giusta dimensione è quella di disegnare un percorso che si adatti a tutti, i più veloci faranno la loro andatura, chi perderà le ruote può tagliare il percorso e riagganciardi più avanti (o partire 5 minuti prima), per chi vuole fare più chilometri averela possibilità di allungare dando delle alternative. Se poi vogliamo trovare il pelo sarebbe molto bello, con un pò di buona volontà, se al rientro il gruppo dei più veloci si fermasse, ad esempio a Settecamini, ad aspettare i meno veloci in modo da rientrare tutti insieme in gruppo, che forse è il modo meno pericolo di percorrere il tratto urbano della Tiburtina.

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