Bicycle store

venerdì 20 dicembre 2013

Interviste ai protagonisti del Trofeo Centro d'Italia Redingò 2013

Lo scorso novembre abbiamo pubblicato le classifiche del Trofeo Centro d'Italia Redingò 2013, dove abbiamo trovato dei nostri amici e compagni di squadra che hanno primeggiato nelle varie classifiche di questo Trofeo, quindi ho deciso di fargli qualche domanda in modo da delineare una loro immagine personale e ciclistica, e devo dire che ne è uscito fuori uno spaccato di vita non molto dissimile a quella di tutti noi, con il tempo rubato al riposo, alle famiglie, agli amici, i sacrifici che vengono affrontati, che poi sacrifici non sono perchè alimentano una sana passione che coinvolge tutti noi "la voglia di pedalare su una bici con i nostri amici". 

Iniziamo questa serie di interviste con Roberto M., terzo classificato nella categoria M4 della classifica mediofondo.

Roberto alla premiazione

M.: Ciao Roberto, presentati a chi non ti conosce, chi sei  nella vita quotidiana?
R.: Mi chiamo Roberto, classe 1965, sono felicemente sposato ed ho un bimbo di due anni.

M.: Come hai iniziato con l’attività ciclistica?
R.: Ho cominciato circa dieci anni fa quando, provenendo dall'esperienza indoor dello spinning prima e della MTB poi, seguendo l'invito di un amico mi sono affacciato nel mondo della bdc e, nonostante le prime pesanti batoste, ne sono rimasto entusiasta.

M.: Come corridore come ti definisci? Che caratteristiche hai?
R.: Sono il classico amatore della pratica ciclistica, che però non disdegna, ogni tanto, di cimentarsi anche in ambito agonistico, consapevole dei propri limiti e, penso, con risultati dignitosi, considerato il tempo e le risorse dedicate.
Riguardo alle mie caratteristiche, mi difendo in salita ed in discesa, non possiedo la cosiddetta "botta" per staccare il gruppo in pianura ma riesco a tenere le ruote anche ad elevati ritmi e, infine, non sono un "animale" da volata.  

M.: Che tipo di percorsi preferisci?
R.: Per le uscite con gli amici prediligo i percorsi misti, vallonati, anche con dislivelli medio elevati, ma non "impossibili", con distanze di ma 120/130 chilometri, oltre le soffro.
Per l'attività agonistica, invece, a causa problemi di scarso allenamento, negli ultimi anni ho preferito le mediofondo alle granfondo, che, però, non è escluso possa tornare presto a prendere in considerazione... (questo è un avvertimento per Marco D.P.);-))

M.: Che bdc usi? E quali caratteristiche prediligi in una bdc?
R.: Possiedo una bici con telaio in carbonio, marca Moser, di medio livello, con gruppo Campagnolo Record 10v (guarnitura 53/34). Ovviamente la migliorerei, sia nel telaio che nella componentistica, pagando c'è n'è di tutti i gusti e tasche!?... ma, per ora, sono a posto cosi!

M.: Quanti chilometri percorri durante la tua stagione ciclistica?
R.: Normalmente percorro circa 11/12mila chilometri all'anno, impegni di famiglia e lavoro permettendo. 

M.: Fai parte di qualche team?
R.: Sono tesserato con la World Truck ormai da diversi anni e ne sono contento. Il nostro gruppo, infatti, e più che una squadra, è un gruppo di amici! Il team non pretende da noi risultati o altro e ci lascia carta bianca. Noi, di contro, penso di poter affermare, con il nostro comportamento (sia in gara che fuori) facciamo fare sempre una buona figura al team.

M.: Quanto tempo dedichi al ciclismo? Allenamenti, alimentazione, cura della bici, cura della persona (visite, preparatori, ecc.)?
R.: Faccio non pochi sacrifici per dedicare al ciclismo due uscite settimanali ed una domenicale. "Limo" tempo alla famiglia ed al lavoro, per dedicarlo alla bici, all'allenamento, alle gare. Lo faccio mosso dalla passione e quindi non mi pesa. Posso comunque ritenermi molto fortunato poiché la mia famiglia non mi ostacola, anzi mi aiuta.

M.: Perché fai il cicloamatore, ovvero perché dedichi tempo e risorse all’attività cicloamatoriale, cosa ne ricevi in cambio?
R.: Come detto in precedenza, con non poco sacrificio, dedico il mio tempo al ciclismo perché è diventato parte della mia vita, ed in cambio ricevo tantissimo: amicizie e benessere psico-fisico. 

M.: Obiettivi futuri?
R.: Il mio obiettivo in merito al ciclismo è di poterlo praticare in futuro il più a lungo possibile, in salute ed in compagnia degli amici e dei nuovi che nel tempo verranno.

M.: Sogno nel cassetto?
R.: Il sogno di ogni appassionato del settore: riuscire ad "alzare le braccia" in una gara! ... ovviamente parliamo di sogni.

Ringraziamo Roberto per il tempo che ci ha dedicato, e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.




Nessun commento:

Posta un commento