Finiamo le interviste, e come si dice in inglese "last but not least", con Roberto N., primo classificato nella categoria M6 della classifica granfondo.
M.: Ciao Roberto, presentati a chi non ti conosce, chi sei nella vita quotidiana?
R.: Ciao mi chiamo Roberto Nardi, sono sposato da 31 anni ed ho due figlie, lavoro nel
settore laboratorio analisi cliniche, e come passione: amo pedalare.
M.: Come hai iniziato con l’attività
ciclistica?
R.: Ho sempre avuto la passione della bici fin da piccolo, seguivo il
giro d'Italia dai tempi di Gimondi, Motta, Dancelli e cosi via.
Avrei
voluto fare le categorie giovanili, ma nella mia famiglia non c'era una
cultura sportiva, mio padre riteneva importante altre cose. Appena ho
potuto, intorno ai 25 anni, ho comprato una bici usata da Chiappini,
negozio di riferimento di allora. Intorno ai 28 anni ho disputato la
prima gara da cicloamatore ad Aprilia, e non ho più smesso.
R.: Da corridore cerco di avere la mentalità e di dare il massimo possibile.
Sicuramente mi difendo molto bene in salita, ma sono scarso in
discesa.
M.: Che tipo di percorsi preferisci?
R.: Prediligo le granfondo percorso lungo, con dislivello importante, nel 2014
parteciperò per la decima volta alla Nove Colli, ho fatto 3 Sportful, 2
Pantani, la Maratona delle Dolomiti, la Marmotte, la Fausto Coppi,
e molte altre granfondo.
M.: Che bdc usi? E quali
caratteristiche prediligi in una bdc?
R.: Ho comprato da poco una Pinarello Dogma SKY, ma pedalo
Pinarello da tantissimi anni, diciamo che sono affezionato alla casa
trevigiana.
M.: Quanti chilometri percorri
durante la tua stagione ciclistica?
R.: Non so di preciso i km che percorro, l'inverno faccio molto spinning
non avendo tempo a disposizione. Comunque partecipo a 20 granfondo l'anno, e amo le
uscite lunghe variando i percorsi.
M.: Fai parte di qualche team?
R.: la mia squadra è asd Team Bike Lab.
M.: Quanto tempo dedichi al ciclismo?
Allenamenti, alimentazione, cura della bici, cura della persona (visite, preparatori,
ecc.)?
R.: Il tempo mentale tanto, diciamo che mi assorbe molto. Non curo molto
l'alimentazione, mangio in giro dove capita, non faccio neanche
esercizi specifici, preferisco pedalare e svagarmi. La bici la curo
molto, mi piace averla pulita e lucida come tutto ciò che si
ama va curato, non posso vederla sporca.
M.: Perché fai il cicloamatore,
ovvero perché dedichi tempo e risorse all’attività cicloamatoriale, cosa ne
ricevi in cambio?
R.: faccio il cicloamatore per puro piacere, è non mi sembra di fare molti sacrifici, ho bisogno di fare attività fisica.
M.: Come si svolge, in linea di
massima, la tua attività ciclistica durante l’anno?
R.: Ormai da diversi anni le stagioni non hanno più fine. La sola differenza è che da novembre a marzo non ci sono corse, ma per il
resto cambia poco, le uscite con gli amici sono sempre battagliate.
M.: Obiettivi futuri?
R.: Obiettivi?, sono abbastanza maturo, il prossimo anno sono 58, e ciò che mi
interessa di più è stare bene e fare prestazioni soddisfacenti per me stesso.
M.: Nell’economia della tua vita che
posto occupa il ciclismo?
R.: Il ciclismo viene subito dopo le cose veramente importanti, prima la
famiglia, anche se con questa passione a volte l'ho trascurata.
M.: Come riesci a conciliare
l’attività ciclistica con gli impegni lavorativi e familiari?
R.: Allenandomi solo in palestra e con le uscite del fine settimana, la
famiglia non mi assorbe più moltissimo avendo le figlie adulte, in
passato con le bambine piccole era un problema.
M.: Ti pesa fare sacrifici per lo
sport?
R.: non mi pesa affatto, lo faccio con piacere quindi
non lo ritengo un sacrificio.
M.: Sogno nel cassetto?
R.: Sogno?, continuare a pedalare.
Ringraziamo Roberto per il tempo che ci ha riservato, e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.
Concludiamo questa serie di interviste, che hanno visto protagonisti alcuni ciclisti della zona Tiburtina di Roma, che si sono distinti nel Trofeo Centro d'Italia Redingò 2013, ringraziandoli per la loro disponibilità a sottoporsi a questo gioco delle interviste, gli auguriamo un grande in bocca al lupo e di vederli nuovamente protagonisti per la nuova stagione.
Ringraziamo Roberto per il tempo che ci ha riservato, e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.
Concludiamo questa serie di interviste, che hanno visto protagonisti alcuni ciclisti della zona Tiburtina di Roma, che si sono distinti nel Trofeo Centro d'Italia Redingò 2013, ringraziandoli per la loro disponibilità a sottoporsi a questo gioco delle interviste, gli auguriamo un grande in bocca al lupo e di vederli nuovamente protagonisti per la nuova stagione.
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