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lunedì 23 dicembre 2013

Interviste ai protagonisti del Trofeo Centro d'Italia Redingò 2013

Proseguiamo le interviste con Pietro M., secondo classificato nella categoria M5 della classifica granfondo.

Pietro (a sin.), durante la premiazione

M.: Ciao Pietro, presentati a chi non ti conosce, chi sei  nella vita quotidiana?
P.: Mi reputo una persona piuttosto equilibrata. Ho una famiglia e un lavoro, e il tempo libero che ho a disposizione cerco di dedicarlo alla bici.

M.: Come hai iniziato con l’attività ciclistica?
P.: Ho scoperto il ciclismo abbastanza presto, all'incirca all'età di 13 anni. Infatti completati gli studi della scuola media inferiore, come regalo di promozione ho desiderarto una bici da corsa. Nonostante mio padre si chiedesse il perchè di tale desiderio, mi regalò una bici Legnano comprata da un signore che per un paio d'anni aveva gareggiato tra gli amatori. Da li ho iniziato prima a gironzolare tra le strade del mio paese e pio a partecipare a qualche gara. Ho abbandonato l'attività dopo qualche anno a causa di una caduta in gruppo, durante una gara, che mi procurò la frattura scomposta della clavicola sinistra. Una volta recuperato dall'infortunio la paura di viaggiare nel gruppo mi attanagliava tanto che mi posizionavo nelle ultime posizioni perdendo tutte le fasi salienti della gara. Pentanto, decidi di smettere. Ho ripreso l'attività all'età di 35 anni grazie all0incontro di nuovi e vecchi amici. Dapprima in modo blando poi sempre con maggiore intensità ed interesse fino a riprendere la decisione di mettermi in competizione con altri atleti.

M.: Come corridore come ti definisci? Che caratteristiche hai?
P.: Dire "corridore" mi sembra di utilizzare una parola troppo importante. Mi definisco un appassionato delle due ruote a cui piace mettersi in discussione.
Le mie caratteristiche sono di passista scalatore. Non ho terreni in cui primeggio in maniera eccelsa cerco di difendermi in ogni situazione tranne nelle salite lunghe dove, non essendo un peso piuma, faccio tanta fatica.

M.: Che tipo di percorsi preferisci?
P.: Mi piacciono molto i percorsi vallonati con brevi salite dove posso facilmente mulinare il rapportono. Naturalmente non mi dispiace fare salite lunghe dove, come già detto, non posso distinguermi.

M.: Che bdc usi? E quali caratteristiche prediligi in una bdc?
P.: Attualmente utilizzo un telaio Time rxr in carbonio. E una delle caratteristiche che cerco nelle bici è un giusto connubio tra rigidità e comodità. Non sempre è facile trovarla, ma con questo nuovo telaio penso di aver quasi centrato l'obiettivo.

M.: Quanti chilometri percorri durante la tua stagione ciclistica?
P.: Intorno ai 15.000 chilometri.

M.: Fai parte di qualche team?
P.: Team World Truck.

M.: Quanto tempo dedichi al ciclismo? Allenamenti, alimentazione, cura della bici, cura della persona (visite, preparatori, ecc.)?
P.: Nel periodo agonistico, che normalmente va da marzo a settembre, mi alleno dalle 4/5 volte alla settimana, per quanto riguarda l'alimentazione cerco di evitare dolci e grassi e qualsiasi smoderatezza, però se capita di fare bisboccia culinaria con gli amici non mi tiro indietro. Non mi sono mai affidato a preparatori atletici perchè penso che perderei il senso dell'andare in bici. Per me la bici è anche e soprattutto una valvola di sfogo e pertanto non mi ritengo adatto a svolgere allenamenti secondo determinati canoni. la bici cerco di curarla quanto basta nel senso che non sono un tipo maniacale.

M.: Perché fai il cicloamatore, ovvero perché dedichi tempo e risorse all’attività cicloamatoriale, cosa ne ricevi in cambio?
P.: Innanzitutto bisogna precisare che come tutte le persone che hanno un lavoro e una famiglia da gestire, il tempo da dedicare all'attività ciclistica va ritagliato tra mille impegni. Pertanto, per me andare in bici oltre ad essere una valvola di sfogo è anche un condividere con gli amici dei momenti della giornata.

M.: Come si svolge, in linea di massima, la tua attività ciclistica durante l’anno?
P.: Direi che si suddivide in 4 periodi, nei mesi da dicembre a gennaio faccio uscite in tranquillità insieme ad amici cercando di ritrovare una buona pedalata persa nei mesi di riposo. Da febbraio inizio a fare qualche lavoro specifico (sfr e ripetute) a marzo inizio con qualche gara e a fare qualche lungo. da aprile fino a maggio- giugno si concentrano le mie gare. A luglio con l'inizio del primo caldo inizia per me la fase di recupero, infatti le uscite dininuiscono in quantità e qualità per riprendere ad agosto, di norma con il periodo di ferie, dove faccio uscite con chilometraggio piuttosto lungo e nel mese di settembre fino a metà di ottobre le ultime gare. da metà ottobre fino alla fine di novembre un meritato riposo, con circa 10/15 giorni senza toccare la bici.

M.: Obiettivi futuri?
P.: I mei obiettivi futuri sono innanzitutto lo stare bene fisicamente e divertirsi ad ogni uscita, poi se giunge qualche risultato ben venga.
la medaglia

M.: Nell’economia della tua vita che posto occupa il ciclismo?
P.: Sicuramente prima del ciclismo ci sono dei valori molto più importantidel ciclismo: la famiglia, la salute, il lavoro, ecc., comunque direi che non è nelle ultime posizioni.

M.: Come riesci a conciliare l’attività ciclistica con gli impegni lavorativi e familiari?
P.: Con molti sacrifici, che fino ad adesso riesco a combinare in modo adeguato cercando di non trascurare nè la famiglia e nè il lavoro.

M.: Ti pesa fare sacrifici per lo sport?
P.: No non mi pesa altrimenti non farei quello che faccio.

M.: Sogno nel cassetto?
P.: impiegare meno di 7 ore nel percorso lungo della Nove Colli di Cesenatico.

Ringraziamo Pietro per il tempo che ci ha concesso per questo piccolo gioco (ci divertiamo anche cosi), e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.


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