Continuiamo questa serie di interviste con Marco D.P., secondo classificato nella categoria M4 della classifica mediofondo.
M.: Ciao Marco, presentati a chi non ti conosce, chi sei nella vita quotidiana?
M.: Mi chiamo Marco Di Paolo e sono impiegato presso la Direzione Risorse Umane del Poligrafo dello Stato, sono sposato, ho due figli ed un suocero ciclista.
M.: Come hai iniziato con l’attività
ciclistica?
M.: Per il mio 18° compleanno mio padre mi regalò una bicicletta Liberati (pesantissima) pagata 300.000 lire ed inizio a pedalare con un vicino di casa che poi diventerà mio suocero. Ho militato per più di 25 anni nel G.S. Frasso Sabino. Da 5 anni corro con la World Truck.
M.: Come corridore come ti definisci?
Che caratteristiche hai?
M.: Non ho particolari pregi ne difetti, mi trovo molto bene a ruota, e questo Pietro lo sa bene. Mi trovo bene su qualsiasi percorso senza eccellere.
M.: Che tipo di percorsi preferisci?
M.: Percorsi vallonati con salite anche lunghe ma senza una forte pendenza. Un esempio di salita in cui mi trovo a mio agio è quella di Stazzano da Ponte delle Tavole.
M.: Che bdc usi? E quali
caratteristiche prediligi in una bdc?
M.: Attualmente ho una Time del 2011, e la caratteristica che prediligo in una bdc è la leggerezza, cosi attenua le mie sofferenze sulle salite dure.
M.: Quanti chilometri percorri
durante la tua stagione ciclistica?
M.: Tra i 13/14 mila.
M.: Quanto tempo dedichi al ciclismo?
Allenamenti, alimentazione, cura della bici, cura della persona (visite, preparatori,
ecc.)?
M.: Mi alleno tutti i martedì e i giovedì e la domenica quando non gareggio. Tra gli impegni di lavoro e di famiglia purtroppo non posso dedicare altro tempo a questa mia passione.
M.: Perché fai il cicloamatore,
ovvero perché dedichi tempo e risorse all’attività cicloamatoriale, cosa ne
ricevi in cambio?
M.: Ho iniziato a fare delle gare spinto dall'amicizia con Pietro e negli anni ho visto dei miglioramenti evidenti che mi hanno portato a togliermi diversi sassolini dallo scarpino...
M.: Obiettivi futuri?
M.: Arrivare nei primi tre al Pedalatium 2014 nei lunghi della categoria M4 e fare la Nove Colli sotto le 7 ore visto che quest'anno partirò in griglia rossa.
M.: Nell’economia della tua vita che
posto occupa il ciclismo?
M.: Un posto primario, diciamo che tutti i miei impegni extra ciclismo devono sempre tener conto dei martedì, giovedì e domenica passati in bici.
M.: Come riesci a conciliare
l’attività ciclistica con gli impegni lavorativi e familiari?
M.: Facendo i salti mortali.
M.: Ti pesa fare sacrifici per lo sport?
M.: Assolutamente no. Ho iniziato a fare atletica all'età di 11 anni e non mi ci vedo la domenica mattina a fare qualcosa di diverso.
M.: Esprimi un giudizio sulla tua stagione 2013?
M.: La seconda posizione nella categoria M4 nei medi del circuito del Centro d'Italia è stata per me un grande traguardo. Lasciando stare il primo della categoria che è di un latro pianeta. La lotta è stata serrata per la seconda posizione, alla fine penso di aver avuto ragione dei miei valorosi avversari, grazie alla mia tenacia. Durante la stagione ho corso a maggio con una frattura all'alluce e nel mese di giugno (dopo il 16° posto assoluto nella Due giorni in Sabina) ho contratto un virus che mi ha condizionato nei mesi di giugno e luglio. Comunque a me sarebbe piaciuto arrivare secondo ex equo con Roberto e Alfredo visto che l'impegno e sforzo è stato uguale per tutti e tre. Inoltre senza la loro compagnia difficilmente avrei portato a termine tutte le prove.
M.: Sogno nel cassetto?
M.: La seconda posizione nella categoria M4 nei medi del circuito del Centro d'Italia è stata per me un grande traguardo. Lasciando stare il primo della categoria che è di un latro pianeta. La lotta è stata serrata per la seconda posizione, alla fine penso di aver avuto ragione dei miei valorosi avversari, grazie alla mia tenacia. Durante la stagione ho corso a maggio con una frattura all'alluce e nel mese di giugno (dopo il 16° posto assoluto nella Due giorni in Sabina) ho contratto un virus che mi ha condizionato nei mesi di giugno e luglio. Comunque a me sarebbe piaciuto arrivare secondo ex equo con Roberto e Alfredo visto che l'impegno e sforzo è stato uguale per tutti e tre. Inoltre senza la loro compagnia difficilmente avrei portato a termine tutte le prove.
M.: Sogno nel cassetto?
M.: Andare in bicicletta fino all'ultimo dei miei giorni.
Ringraziamo anche Marco per la disponibilità dimostrata, e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.
Ringraziamo anche Marco per la disponibilità dimostrata, e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.
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