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sabato 21 dicembre 2013

Interviste ai protagonisti del Trofeo Centro d'Italia Redingò 2013

Continuiamo questa serie di interviste con Marco D.P., secondo classificato nella categoria M4 della classifica mediofondo.

Marco alla premiazione

M.: Ciao Marco, presentati a chi non ti conosce, chi sei  nella vita quotidiana?
M.: Mi chiamo Marco Di Paolo e sono impiegato presso la Direzione Risorse Umane del Poligrafo dello Stato, sono sposato, ho due figli ed un suocero ciclista.

M.: Come hai iniziato con l’attività ciclistica?
M.: Per il mio 18° compleanno mio padre mi regalò una bicicletta Liberati (pesantissima) pagata 300.000 lire ed inizio a pedalare con un vicino di casa che poi diventerà mio suocero. Ho militato per più di 25 anni nel G.S. Frasso Sabino. Da 5 anni corro con la World Truck.

M.: Come corridore come ti definisci? Che caratteristiche hai?
M.: Non ho particolari pregi ne difetti, mi trovo molto bene a ruota, e questo Pietro lo sa bene. Mi trovo bene su qualsiasi percorso senza eccellere. 

M.: Che tipo di percorsi preferisci?
M.: Percorsi vallonati con salite anche lunghe ma senza una forte pendenza. Un esempio di salita in cui mi trovo a mio agio è quella di Stazzano da Ponte delle Tavole.

M.: Che bdc usi? E quali caratteristiche prediligi in una bdc?
M.: Attualmente ho una Time del 2011, e la caratteristica che prediligo in una bdc è la leggerezza, cosi attenua le mie sofferenze sulle salite dure.  

M.: Quanti chilometri percorri durante la tua stagione ciclistica?
M.: Tra i 13/14 mila.

M.: Quanto tempo dedichi al ciclismo? Allenamenti, alimentazione, cura della bici, cura della persona (visite, preparatori, ecc.)?
M.: Mi alleno tutti i martedì e i giovedì e la domenica quando non gareggio. Tra gli impegni di lavoro e di famiglia purtroppo non posso dedicare altro tempo a questa mia passione.

M.: Perché fai il cicloamatore, ovvero perché dedichi tempo e risorse all’attività cicloamatoriale, cosa ne ricevi in cambio?
M.: Ho iniziato a fare delle gare spinto dall'amicizia con Pietro e negli anni ho visto dei miglioramenti evidenti che mi hanno portato a togliermi diversi sassolini dallo scarpino...

M.: Obiettivi futuri?
M.: Arrivare nei primi tre al Pedalatium 2014 nei lunghi della categoria M4 e fare la Nove Colli sotto le 7 ore visto che quest'anno partirò in griglia rossa. 

M.: Nell’economia della tua vita che posto occupa il ciclismo?
M.: Un posto primario, diciamo che tutti i miei impegni extra ciclismo devono sempre tener conto dei martedì, giovedì e domenica passati in bici.

M.: Come riesci a conciliare l’attività ciclistica con gli impegni lavorativi e familiari?
M.: Facendo i salti mortali.
Un momento della premiazione

M.: Ti pesa fare sacrifici per lo sport?
M.: Assolutamente no. Ho iniziato a fare atletica all'età di 11 anni e non mi ci vedo la domenica mattina a fare qualcosa di diverso.

M.: Esprimi un giudizio sulla tua stagione 2013?
M.: La seconda posizione nella categoria M4 nei medi del circuito del Centro d'Italia è stata per me un grande traguardo. Lasciando stare il primo della categoria che è di un latro pianeta. La lotta è stata serrata per la seconda posizione, alla fine penso di aver avuto ragione dei miei valorosi avversari, grazie alla mia tenacia. Durante la stagione ho corso a maggio con una frattura all'alluce e nel mese di giugno (dopo il 16° posto assoluto nella Due giorni in Sabina) ho contratto un virus che mi ha condizionato nei mesi di giugno e luglio. Comunque a me sarebbe piaciuto arrivare secondo ex equo con Roberto e Alfredo visto che l'impegno e sforzo è stato uguale per tutti e tre. Inoltre senza la loro compagnia difficilmente avrei portato a termine tutte le prove.

M.: Sogno nel cassetto?
M.: Andare in bicicletta fino all'ultimo dei miei giorni.

Ringraziamo anche Marco per la disponibilità dimostrata, e salutandolo gli facciamo un grosso augurio per il futuro, ciclistico e non.

 


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