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venerdì 15 aprile 2011

Resoconto giro delle vigne, da Moricone.

Questo giro prende il nome dalla strada che si prende dopo Moricone che passa attraverso vigne e frutteti, un mangia e bevi coi fiocchi.
Della serie se li conosci li eviti (Alfredo, Marco, Pietro, Roberto), ma dato che noi ciclisti siamo una razza un po’ masochista mi sono fatto convincere da un invito di Roberto che descriveva il giro come “ giro pedalabile e con meno dislivello di martedì”.
Meno dislivello ok, qualche chilometro di meno ok, giro pedalabile almeno per me non proprio, abituato a fare distanze più lunghe a medie più basse.
Usciti dal traffico caotico, delle ore 14:30, di via Tiburtina all’altezza della Pista d’oro la velocità, fino allo strappo di Marcellina è salita vertiginosamente, nei pezzi in pianura 40 – 45 km orari, risultato, non abituato a girare rapportoni, a metà salita iniziano i crampi. Al bivio di Marcellina guardo il computerino e vedo la velocità media di 31,5 km orari (da casa). Mi aspettano in cima (che buoni), dove si aggrega anche Alfredo che già era salito sul Monte Morra e aveva fatto 2 volte Marcellina, dopo poche centinaia di metri appena la strada inizia a risalire altra strappata altro buco. Decido cosi di andargli incontro, però fino a Stazzano faccio di tutto per rimanere in scia.
Io e Marco, quindi, decidiamo di andargli incontro verso le vigne passando per la strada Ponte delle Tavole. Giunti sulla via delle vigne, non calcolando bene i tempi, anche perché gli altri se la sono presa molto comoda (l’hanno fatto di proposito), abbiamo fatto un discesone molto ripido che appena finito ci siamo dovuti rifare al contrario, altro buco. Ci aspettano e ci fanno recuperare fin quasi al bivio della palombarese con S. Angelo, dove aumenta di nuovo la velocità e qui mi stacco di nuovo pensando di non rivederli, ma ahimè alla fine della strada delle cementerie li vedo in lontananza che stanno aspettando Marco che si era staccato anche lui. Decido di proseguire con loro ed insieme, passando sulla SS48, rientriamo a Roma, dopo aver salutato Alfredo.
A parte il mio scarso allenamento (loro fanno gare amatoriali quindi hanno nelle gambe altri ritmi), è sempre un piacere uscire con loro anche perché sono amici (mah!!!) o almeno cosi si definiscono. Alla prossima.

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